Nella città di Rosa/22

22. Tarda estate. Luce chiara. Diffusa.
Per la sterpaglia riarsa, sul monte,
vaga lo sguardo e sempre torna vuoto.
Ti dico la verità: sto sognando.
Che nessuno mi svegli, neppure tu,
che potresti stringermi tra le braccia
e riempirmi l’anima come un fiume.
Ché il sogno è dolce e profuma di poesia.

(1998-2001)

Nella città di Rosa/21

21. Profondamente nel presente muovo
i passi sbalorditi nel tuo ascolto,
mentre dentro di nuovo mi risorgi e
come acqua di roccia mi disseti
e gli occhi mi ricolmi di speranza.
Mai sono solo sotto il cielo vivo
e a te sempre ogni volto mi riporta.
Allegro batte il tempo le sue ore.

Nella città di Rosa/20

20. Lungo la cresta della rupe stanno
sparse tra le rocce e sotto gli alberi
le belle tombe delle lycee genti.
Il sarcofago ha per tetto una barca
rovesciata di dura pietra grigia.
Là le radici degli antichi ulivi
offrono asilo agli spiriti soli
ed a noi, in assoluto silenzio.

Nella città di Rosa/19

19. Sul sentiero battuto dalla luce
tra terra e mare l’impronta dei passi
trattiene in basso la tenda celeste.
Sotto il premuroso invito del vento
si rovesciano suoni spumeggianti.
Nell’infinita distanza di un passo
mi siedo sopra un tronco ad ascoltare
i dialoghi dei grani d’acqua e sale.

Nella città di Rosa/18

18. Forse fatica a crescere l’ortica
sull’umido muro del nostro scontento?
E non ci pesano in tasca le pietre
della dura e frigida indifferenza?
Così, labbra appiccicose di lodi
servili non fuggiamo come fiele?
Perché dunque non dovremmo trovare
nel silenzio della mente la pace?

Nella città di Rosa/17

17. Eccoti. All’improvviso ti ascolto.
Oltre questo muro l’alba si annuncia
con il becco fiorito di un passero.
Dimmi, che sta davvero succedendo?
Più volte nel sonno mi rigiravo,
la mente vanagloriosa inseguendo,
sempre dimenticando la promessa
che più della stessa vita mi è cara.
Ricordi? Tuo è il tempo che mi resta.

Nella cittè di Rosa/16

16. Ai piedi delle boscose colline
muore la notte. Dove sei tu luna?
Perché tanto dolore ci opprime?
I tuoi raggi stendi come un balsamo
e fa più lievi gli affanni nel petto,
consola con il sonno il triste vecchio
e veglia, dolce compagna notturna,
sull’incerto futuro che ci è dato.

Nella città di Rosa/15

15. E l’assenza m’inonda di domande
fresche ferite che mai guariscono,
schiumose di rinunce e desideri.
E s’abbandona il cuore desolato
all’ora che l’incarcera e disperde
tra fuggitive e lacere speranze.
Un pesante fardello son io di me
che in nessun posto più trova riposo.

Nella città di Rosa/14

14. Nella vuota nudità timore avrò
a sentirti venire più vicino,
sia pure per un fulmineo istante.
L’assenza scuote con forza il silenzio
e lo fa noce secco nell’autunno.
Cos’è un uomo perché te ne curi?
Ed ancora, che dono é questa vita
se presto ci abbandoni alla deriva?

Nella città di Rosa/13

13. Puoi crederlo? Ogni cosa finisce
e i doni ricevuti svaniscono.
Meno d’una impronta resterà di noi.
Perché altro destino ci è negato?
Potesse almeno una dolce speranza
penetrare nella cupa oscurità
che ci avvolge come naufraghi tristi
e come un faro attirarci all’approdo…

Nella città di Rosa/12

12. Dell’erba che calpesto ora mi accorgo?
E di quella che cresce il suono odo?
Ascolta, che cosa va succedendo?
Donerà questa rosa il suo profumo
oppure marcirà tra le sue spine?
All’acqua viene il passero curioso
mentre il verde lucertolo sul ventre
guizza veloce tra gli arbusti in fiore.

Nella città di Rosa/11

11. Mostrati luna, sui passi miei torna,
guarda in fondo al pozzo e cercami gli occhi.
Sono pazzi questi occhi innamorati
che guardano ogni cosa oltre la forma
in cerca del mistero che ci nutre
e fa della vita un sogno di realtà?
Oppure è il mondo una trincea di fango
già prima che ci seppellisca il tempo?

Nella città di Rosa/10

10. A te dedico il tempo che mi resta
che bruci come incenso profumato
d’erbe montane innanzi alla tua porta
e s’alzi nell’oscura notte in canto
che a te piacendo m’indichi la via
che talvolta intravedo e mi rapisce
e poi mi lascia e ancora mi richiama
all’ordine di albe senza veli.

Nella città di Rosa/9

9. E sveglio sono, fuori sotto il cielo
gravido ancora di copiosa pioggia,
incamminato sulla via petrosa.
Null’altro ho in mente che l’amato sguardo
che su di me radioso si riversa
quando mi tiene tra amorosi sensi
e fa del cuore un lesto corridore
un fiato perso sotto le lenzuola.

Nella città di Rosa/8

8. Quell’impetuoso giallo di ginestra
che su per l’erta costa si diffonde,
esplode come un canto dentro il tufo
e innalza al cielo le terrestri forme
da rinnovati slanci rianimate.
Il vostro amato e disiato volto
mia sconosciuta Signora mostrate
ché una rosa fresca  vi ho portato.

Nella città di Rosa/7

7. Quel solitario monte d’occidente
che sotto oceano assale con fragore
tra selvagge fragranze d’orchidee
e i venti uniti sferzano sul capo
m’apparve in sogno qual giardino in fiore.
Un’isola in eterna primavera
che offre al seme rigoglioso il ventre
e dà rifugio a chi naufrago giunge.

Nella città di Rosa/6

6. Sull’acqua s’ergeva la cattedrale
con possenti murate di granito
colonne scolpite a canne d’organo
sostenevano un abside di cielo
dove unico affresco era la luna.
Come sale nel vento va la mente
a posarsi su ricordi assolati.
Veniva per mare il pellegrino!

La città di Rosa/5

5. Quale demone oscuro stravolge le menti
ed arma il braccio d’audacia omicida?
Che accade? Bruciano poveri Cristi,
sui prati in fiore sta il sangue rappreso
al fuoco nero vengono le donne
con i loro bambini stretti al petto
e un pianto solo tutte le accomuna.
Per quanto… perché dura questa notte?

Nella città di Rosa / 4

4. Della grazia tua onorava il tempo
ogni foglia e stelo e canna di bambù,
che nasceva spargendo le tue lodi
in quei mattini freschi e profumati
aperti in lieti campi al nuovo sole.
Non allontanarti da me in silenzio
ché un altro inverno stringerebbe il cuore
nelle murate  e abbandonate stanze.

Nella città di Rosa / 3

3. E nel sommesso vociare dei grilli
che ai lontani lampi s’accompagna,
nel richiamo, con curioso timore,
respirando dell’oscuro cielo
un alito solo, dietro i passi tuoi
ancora sul sentiero m’incammino
e come è dolce il profumo del mondo
e che calore nel cuore diffonde.

Nella città di Rosa / 2

2. Qualunque cosa sia che piove con le 
foglie da un cielo così  bianco  e  immenso,
in questa notte incantata di luna,
infuria sulla vita  con violenza
e sotto il fango poi la seppellisce.
Qualunque cosa sia sento che viene
e fa l’anima fredda di  paura.
Null’altro che  una foglia appesa  al vento.

Nella città di Rosa /1

1. Nella città di Rosa sono giunto
al riparo della cerchia di mura
per dissetarmi alla fonte dei leoni.
Su per l’antica via dei pellegrini
al richiamo di tre belle campane
che ancora veleggiano nel cielo
fino agli alti faggi in cima al monte
sono venuto a togliermi la sete.